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Katy Perry - Witness | recensione track-by-track

Foto promozionale in supporto all'album

La famosissima cantante americana Katy Perry è tornata quest'anno a quattro anni di distanza da Prism con il suo quarto attesissimo album ''Witness'' che nonostante i risultati commerciali deludenti e di gran lunga inferiori ai precedenti è riuscita a creare un prodotto veramente interessante e, in un modo o nell'altro, è riuscita a far parlare molto di sé stessa.
Facciamo un tuffo nel primo album della pop star che si allontana dall'immagine caramellosa delle
precedenti ere discografiche



1. Witness
L'album inizia con una delle tracce più riuscite del progetto, la title track. Una stupenda mid-tempo pop/elettro-pop che però non è nuova ai fan della cantante e alla cultura pop in generale: circa un anno fa un hacker condivise su SoundCloud una demo della canzone, che vi lascerò qui sotto. Inutile dire che il brano è migliorato di molto dalla versione non definitiva, e che in fondo ci troviamo davanti al vertice dell'album da tutti i punti di vista. Una canzone che può tranquillamente diventare un singolo e che potrebbe destreggiarsi bene nelle classifiche. Sicuramente promossa
Voto: 10



2. Hey Hey Hey
La nostra recensione continua con un'altra mid-tempo, qualitativamente di gran lunga inferiore alla precedente. La canzone è stata co-scritta e co-prodotta da Sia, esattamente come il primo singolo dell'album. La traccia è caratterizzata da una produzione quasi soffocante per Katy, che funziona molto bene nelle strofe e nel pre-ritornello ma che diventa banale e poco incisiva nel ritornello, che si fa ascoltare ma non lascia nulla all'ascoltatore. Si può definire una semi-filler.
Voto: 7--

3. Roulette
Dopo la mezza delusione della seconda traccia Katy ci sorprende con una vera e propria bomba che ricorda molto la Lady Gaga dei primi album: introduzione molto interessante, strofe davvero ben riuscite e un pre-ritornello che unito al ritornello crea un climax davvero perfetto per le radio, il tutto accompagnato da una produzione degna di nota. Non manca quasi nulla a questa mid-tempo: ritornello potente, testo di qualità (cosa che manca molto spesso nelle hit oggigiorno), interpretazione vocale buona ed altissima commercialità. Ci stiamo ancora chiedendo perché il team della Perry stia ignorando una potenziale hit di questo calibro, spendendo milioni di dollari nella promozione di canzoni morte all'uscita (Swish Swish). Assolutamente promossa
Voto: 9

4. Swish Swish (feat. Nicki Minaj)
Eccoci arrivati al terzo singolo estratto da Witness, la tanto chiacchierata Swish Swish, che secondo molti è una traccia contro Taylor Swift (rumor smentito numerose volte da Katy). Il brano contiene un campionamento di Star 69, una canzone di Fatboy Slim, che secondo noi aggiunge un gradevole tocco di carattere a questo singolo davvero debole. Swish Swish è un brano che funziona nelle strofe ma che incontra i primi problemi nel ritornello prodotto da Duke Dumont, che non è riuscito a conquistare il pubblico e che dopo qualche ascolto risulta mieloso. La vera salvezza del brano arriva nella parte di Nicki, che ha fornito alla Perry un featuring davvero potente.
Una grande domanda resta il perché della grandissima promozione (anch'essa gestita malissimo) per questo brano, che non è mai riuscito a brillare nonostante i 3 video, le performance (addirittura una ai VMAs) e la promozione radiofonica. Bocciata
Voto: 5




5. Déjà Vu
Con Déjà Vu inizia una parte dell'album molto sperimentale (sperimentale per una cantante prettamente pop come lei, sia chiaro). Questa traccia dal sapore molto ''dark'' alla fine non risulta riuscita, soprattutto perché è particolarmente lenta e piatta. Apprezzato il tentativo di creare qualcosa di nuovo, anche se poteva essere realizzato molto meglio. Bocciata
Voto: 4.5

6. Power
Power, quasi sicuramente la traccia più attesa dai fans di Katy Perry (anche grazie ai numerosi snippet che avevano aumentato l'hype per il brano), si fa notare per una produzione veramente potente che ad ogni ascolto ti mostra qualcosa di diverso, un lato del dado differente. Una traccia che all'inizio mi ha deluso ma che col tempo è riuscita a farsi strada dentro di me. Sicuramente un non-fan si ricorderà di questa canzone. Importantissimo per il giudizio ancora una volta un testo davvero ottimo per una cantante senza pretese come lei.
Voto: 8-

7. Mind Maze
Eccoci giunti alla traccia più sperimentale dell'intera discografia della Perry, un brano che è stato bocciato da chiunque (anche dalla quasi totalità dei suoi fans) per l'utilizzo veramente eccessivo dell'autotune e per una base che è a dir poco noiosa. Bocciata totalmente.
Voto: 3

8. Miss You More
Terminata la traccia peggiore dell'album, Katy riesce a farsi perdonare con la ''Unconditionally'' di Witness. Ancora una volta la Perry ci mostra che le ballad sono le perle della sua discografia, brani davvero intensi che vengono accarezzati dalla voce molto dolce della cantante. Produzione ancora una volta ricercata e testo che non spicca per originalità ma che ti abbraccia con la sua malinconia quasi involontaria. Promossa
Voto: 9+

9. Chained To The Rhythm (feat. Skip Marley)

Non mi divulgherò molto per uno dei singoli più famosi dell'intero 2017, una canzone che mi ha preso sin dal primo ascolto e che è riuscita a farsi strada in tutte le classifiche europee posizionandosi nelle top 5 di oltre 15 Paesi. Insomma, una grande hit. Per il suo ruolo commericale si fa notare per il testo molto ''consapevole'' (parole di Katy) e per la mano geniale di Sia, che ancora una volta è riuscita a creare un grande successo radiofonico che ricorda molto la musica dance di qualche decennio fa. Promossa
Voto: 9-




10. Tsunami
Ultimo punto a sfavore per quest'album è questo brano, una canzone davvero sfruttata malissimo. Alla produzione abbiamo Mike Will Made It, famoso produttore che tra tutte ha prodotto la hit di Miley Cyrus ''We Can't Stop'', che su Twitter ha scritto in merito alla canzone ''il brano più difficile dell'anno''. Purtroppo si tratta di un'altra filler che delude molto l'ascoltatore. Peccato. Bocciata
Voto: 5

11. Bon Appétit (feat. Migos)
La riconoscibilissima Bon Appétit, la canzone più criticata di questo 2017, è una normalissima traccia pop (con qualche elemento trap) accompagnata da un testo a dir poco... ambiguo. I motivi del sonoro flop di questa traccia sono molteplici, dalla collaborazione con i Migos alla mancanza di Ariana Grande (che ci aveva fatto stare sulle spine per mesi).  Sicuramente la scelta di un brano a tema sessuale dopo le numerose interviste di Katy sul ''pop consapevole'' del nuovo album non ha aiutato, stesso discorso per il video della canzone. Un brano molto banale che sinceramente non meritava il ruolo di secondo singolo. Purtroppo la casa discografica non ha inserito all'interno dell'album la solo version della canzone, molto più bella. Bocciata a metà
Voto: 6.5



12. Bigger Than Me
Passata Bon Appétit, inizia il brano più anonimo e meno riconoscibile dell'album: Bigger Than Me, una traccia ispirata da Hillary Clinton (di cui la cantante è forte sostenitrice). La base della canzone è particolarmente anonima e non lascia assolutamente nulla all'ascoltatore. Un brano che potevano tranquillamente non mettere, una filler. Bocciata
Voto: 6-

13. Save As Draft
Con questo brano Katy Perry riesce a farsi perdonare nuovamente, dimostrando ancora una volta che le ballad sono i picchi dei suoi album. Per la prima volta la cantante ci mostra che non servono delle basi ricche (certe volte troppo invasive) per creare un brano che funziona. La voce sentimentale della Perry riesce a coinvolgere completamente l'ascoltatore, creando un momento di alto livello all'interno della tracklist. Promossa a pieni voti
Voto: 9

14. Pendulum
Eccoci arrivati al brano più originale ed adorabile dell'intero album, che ti spinge a ballare sin dalla prima nota: questa Pendulum, oltre a una base davvero interessante e nuova per Katy Perry, racchiude un testo degno di nota e un coro gospel a supportare la voce della Perry (che si trova a suo agio nelle note di questa canzone). Sicuramente non è da considerare materiale promozionale, ma nel suo modesto scopo riesce nell'impresa di movimentare un album abbastanza lento nella sua interezza. Promossa
Voto: 9--

15. Into Me You See
Siamo finalmente giunti al termine di questo album, che ci riserva una bellissima ballad, che purtroppo viene molto offuscata dalle precedenti. La voce di Katy, che a tratti risulta molto dolce e sensuale, si adatta perfettamente al semplice ma efficace accompagnamento del pianoforte. La canzone perfetta per la conclusione di questo LP. Promossa
Voto: 8+

E voi cosa ne pensate di questo album? Vi trovate in disaccordo con la mia recensione? Fammelo sapere qui sotto nei commenti!

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